sabato 1 gennaio 2011

caterina



Poi arrivò il mattino e col mattino un angelo e quell'angelo eri tu,

con due spalle uccellino in un vestito troppo piccolo e con gli occhi ancora blu.

E la chitarra veramente la suonavi molto male

però quando cantavi sembrava Carnevale,

e una bottiglia ci bastava per un pomeriggio intero,

a raccontarlo oggi non sembra neanche vero.

E la vita Caterina, lo sai, non è comoda per nessuno

quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo.

Devi rischiare la notte, il vino, la malinconia, la solitudine e le valigie di un amore che vola via.

E cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo

e non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo,

chissà se in quei momenti ti ricordi della mia faccia,

quando la notte scende e ti si gelano le braccia.

Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto,

chissà se giochi ancora con i riccioli sull'orecchio o se guardandomi negli occhi mi troveresti un pò più vecchio.

E quanti mascalzoni hai conosciuto e quante volte hai chiesto aiuto ma non ti è servito a niente.

Caterina questa tua canzone la vorrei veder volare sopra i tetti di Firenze per poterti conquistare.

"Viene Caterina in camerino le dico «Sei contenta? Ho fatto la tua canzone.» «Sì, sì, grazie però non mi piace che dici per poterti consolare». Io le dico «Caterina, ho capito, però tutti abbiamo bisogno di essere consolati nella vita». Lei mi ha guardato e mi ha fatto «Io 'un son mi(c)a tutti!». Ecco, questa è Caterina."

Caterina, Titanic - 1982. Francesco De Gregori

 

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