Oggi siamo molto distratti per dare il
proprio nome ad ogni cosa che ci capita davanti al naso, ma tempo fa fare questo
era un dovere per ringraziare l’esistenza di tali cose, per rendere omaggio a
un essere sovrannaturale che tanto aveva lavorato o, molto spesso sofferto, per
far sì di offrire tali beni.
Chi mi conosce bene sa che sono innamorata del Giappone e del mondo che
gira attorno le Geishe, le farfalle della notte, quelle figure misteriose dal
sorriso mascherato.
Girovagando in rete qua e là ho scoperto
l’esistenza di questa festa, il “Tanabata Matsuri” ovvero la festa delle stelle innamorate. Il
Tanabata Matsuri è una festa popolare caratterizzata da vistose e colorate
decorazioni, foglietti di carta con preghiere e desideri appesi ai rami degli
alberi, sfilate, parate per l’occasione e cibi tipici.
L’origine di questa festa viene dal
cielo ricoperto di stelle e risale ad almeno 2000 anni fa.
La leggenda racconta così.
Anticamente sulle sponde del Fiume
Celeste (Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del Cielo,
Tentei, la cui figlia Orihime (in Occidente Vega) passava le giornate a tessere
e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.
Lavorava di giorno e di notte e
senza avere mai un attimo di sosta, maneggiava con rapidità e destrezza il suo
fuso e realizzava abiti sempre più belli e splendidi per poter vestire tutte le
divinità. Lavorava talmente tanto che non
aveva neppure il tempo di pensare a sé stessa e ai propri interessi o
all’amore. Giunta all’età adulta però, il padre fu mosso da pietà e, poichè
alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un
marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (Altair) la cui attività
consisteva nel far pascolare buoi e fare attraversare loro le sponde del Fiume
Celeste. Era un grande lavoratore e anche lui non pensava ad altro che a
svolgere il suo lavoro.
Essendo un matrimonio combinato, i
due finirono per conoscersi solo il giorno delle nozze; nonostante ciò, non
appena i due si incontrarono finirono per innamorarsi follemente l’uno
dell’altro. Erano talmente presi dal profondo
sentimento che provavano l’un per l’altro che dimenticarono completamente i
loro doveri, il loro lavoro e gli altri dei. La loro unica ragione di vita
sembrava essere diventata l’amore e la passione.
Così la mandria di buoi finì per
essere abbandonata a sé stessa e agli dei cominciarono a mancare gli abiti fino
ad ora confezionati da Orihime. A questo punto il sovrano degli dei non poté trattenere
la rabbia e punì severamente i due sposini, che fino a quel momento erano
diventati inseparabili, avrebbero dovuto vivere le loro vite separatamente. Per
evitare che i due si potessero nuovamente rincontrare, rischiando così di
abbandonare nuovamente i loro doveri, l’Imperatore del Cielo creò due sponde
separate dal fiume Ama no Gawa (Via Lattea), rendendolo impetuoso e privo di
ponti, di modo che i due non potessero mai più incontrarsi.
Il risultato non fu però quello
sperato: il pastore sognando e pensando sempre alla sua innamorata non accudiva
ugualmente le bestie e neppure la dolce fanciulla, pensando continuamente al
suo amore perduto, non cuciva più i vestiti agli dei. Il sovrano allora,
disperato e mosso da pietà e commozione, con il consenso anche degli altri dei
altrettanto commossi, emise tale sentenza: “Se deciderete di ritornare ad
occuparvi delle vostre attività come un tempo rispettando i vostri doveri,
rimarrete divisi dalle sponde del Fiume Celeste per un anno intero ma vi sarà
consentito di potervi incontrare una volta soltanto nella notte del settimo
giorno del settimo mese dell’anno.”
A queste parole i due giovani
innamorati, pensando all’idea di potersi incontrare di nuovo, ripresero a
lavorare sodo con la speranza di potersi presto riabbracciare. Da quel momento
in poi infatti, dopo un anno di lavoro e fatica i due ogni 7 luglio
attraversano il Fiume Celeste e nel cielo stellato si incontrano.
Grazie a questa leggenda ogni anno,
il 7 luglio, i Giapponesi alzano gli occhi al cielo nella speranza di poter
vedere Altair e Vega ricongiungersi.
www.japancoolture.com